Tratto da: RADIO KIT ELETTRONICA n° 9 / 2008 (pag. 15)
PREMESSA TEORICA
L’accoppiamento fra RTX ed ANTENNA dovrebbe avvenire sempre a mezzo filtro passa-basso adattatore a PI (P-greco) o a T.
Ma ormai non è più così: Difatti, negli apparati commerciali recenti e non, di alto pregio e non, la filosofia e l’architettura costruttiva prevedono esclusivamente trasformatori a larga banda su ferriti binoculari o circuiti ad induttanza e capacità a basso Q (riduzione massiccia di componentistica per motivi di costo industriale a favore del massimo profitto).
Sono comunque esistiti diversi e rari apparati RTX con filtri adattatori passa-basso a PI (P-greco), o equivalenti a T, commutati, in trasmissione, per ogni banda di frequenza operativa.
La applicazione pratica di tali filtri (filtri passa-basso), se ben calcolati, si traduce in drastica, se non quasi totale, attenuazione delle relative armoniche in trasmissione.
Se poi tali filtri sono posti in ingresso ad un apparato ricevente realizzano una accurata presintonizzazione dello stadio amplificatore di alta frequenza.
Tali tipi di filtro permettono, pertanto, un ideale adattamento (o anche accoppiamento, che dir si voglia) fra RTX ed ANTENNA.
Quello a PI (P-greco) è stato applicato fino a pochi anni addietro, quale efficace filtro passa-basso, per e con l’adattamento della alta impedenza di uscita degli stadi finali a valvole alla bassa impedenza delle antenne in uso, o anche per e con l’adattamento della media o bassa impedenza di uscita degli stadi finali a transistori alla bassa impedenza delle antenne in uso, impedenze di alimentazione comprese fra i 50 ohm ed i 75 ohm.
Anzi, ai tempi della trasmissione in AM (Ampiezza Modulata), il PI (PI-greco) adottato dagli antichi trasmettitori GELOSO adattava l’uscita del TX in antenna fino ai 600 ohmper l’accoppiamento ad alcune di tipo filare (antenne che lavoravano sulla fondamentale e sulle armoniche di esse – Long wire, Levi, Zeppelin, Windom ecc.) con una notevole soppressione delle relative armoniche di radiofrequenza generate dalla frequenza operativa.
Da qui, per concludere, l’esigenza dell’uso dei filtri passa-basso per evitare i disturbi che le armoniche irradiate producono su altre apparecchiature di ricezione di servizio pubblico e di servizio privato.
Il PI (P-greco) è, inoltre, attualmente in uso, quale filtro per la risonanaza in frequenza, sia in ingresso e sia in uscita, su tutti gli amplificatori lineari di potenza a tubi termoionici.
Bisogna immaginare, senza tali filtri passa-basso ad alto Q, cosa potrebbe irradiare dall’antenna (in armoniche della frequenza operativa) un amplificatore a radiofrequenza di qualche, o più, KW.
Tali filtri non sono in alcun caso da confondere con gli Accordatori di Antenna, come tanti erroneamente ritengono, ma che sono tutt’altra cosa nello svolgere la funzione cui sono destinati.
Infatti essi, calcolati in base ad un valore ben definito di impedenza di ingresso e ad un valore ben definito di impedenza di uscita, nell’allineamento per il giusto adattamento, o accoppiamento che dir si voglia, di essi con il circuito a monte o a valle, non permette una grossa escursione di adattamento, cosa che è possibile con un Accordatore di Antenna appositamente costruito (perché circuitalmente diverso dal filtro passa-basso adattatore).
Per il calcolo e lo studio degli stessi consiglio la consultazione degli appositi testi di elettronica (ad esempio: Nuova Elettronica – rivista n° 154/ 155).
I filtri adattatori passa-basso a PI (P-greco) e i filtri adattatori passa-basso a T sono filtri perfettamente equivalenti e la scelta sull’uso dell’uno o dell’altro viene determinata dall’utilizzazione pratica che se ne vuol fare.
Il filtro a T in oggetto è stato costruito per funzionare dagli 11 metri ai 10 metri di lunghezza d’onda.
LA STORIA
Tale realizzazione mi fu richiesta, tempo addietro, da un operatore di Banda Cittadina (27 Mc) che aveva il problema di interferire con notevoli disturbi, per le armoniche generate, sulla gamma dei 60 Mc circa (1° canale RAI televisivo = canale B) allorquando andava in trasmissione con il suo trasmettitore.
Scoprii, inoltre, che la sua antenna era sistemata su un terrazzo frontalmente all’antenna televisiva, e a pochi metri di distanza da essa.
Mi misi all’opera, e dopo l’inserimento del filtro, previa la taratura dello stesso, potemmo riscontrare che il massiccio disturbo televisivo si era ridotto ad un impercettibile striscia orizzontale scura a metà dello schermo.
Potemmo concludere che l’inserimento di un secondo filtro, in cascata al primo, avrebbe definitivamente risolto il problema.
In effetti il filtro passa-basso, ad un solo stadio, aveva svolto il suo dovere nell’eliminare quasi totalmente la 2a armonica dei 27 Mc associata a qualche altra spuria.
Fu notata, inoltre, una impercettibile riduzione della potenza di uscita del trsmettitore, ma spiegai che ciò era dovuto solo e soltanto alla eliminazione della seconda armonica, radiofrequenza inutile per la corretta emissione di radiofrequenza nella banda operativa, e che in nessun caso avrebbe diminuito la efficienza di informazione con relativa potenza utile emessa.
Desidero ribadire, pertanto, che tale effetto non è assolutamente una perdita di inserzione del segnale a radiofrequenza indotto dall’uso del filtro (le perdite su un filtro, quando esistono, sono dovute ad un elevato disadattamento di impedenza fra l’ingresso e l’uscita per i quali sono stati calcolati), e sulla quale ipotesi solo qualche sprovveduto, senza conoscenza di studio adeguato e di sperimentazione diretta, potrebbe dissertare o peggio sentenziare (come da qualcuno è stato fatto per altra pubblicazione del sottoscritto sullo stesso argomento).
SCHEMA ELETTRICO
Per lo schema elettrico, credo, non vi siano difficoltà di interpretazione.
In effetti in esso sono raffigurate (vedi Schema):
Una induttanza di ingresso,
un compensatore verso massa,
una induttanza di uscita.
Il compensatore serve per tarare in sintonia il filtro sulla esatta frequenza operativa in maniera da ottimizzare un perfetto adattamento di impedenza fra l’RTX e l’ANTENNA.
COSTRUZIONE
COMPONENTI:
Scatolino in alluminio = 10 cm x 7 cm x 4 cm (Misure approssimative)
Connettori da pannello = n° 2
Condensatore fisso in Mica Argentata = 47 pF
Compensatore a Mica = 80 pF circa
Colonnina in teflon o altro materiale isolante = 2 cm di altezza
Viti da 3 con dadi, rondelle stellate, pagliette di massa
Rame rigido (nudo, argentato, smaltato, o ricoperto) da 3 mm.
Avvolgimento bobine:
Su un supporto temporaneo da 22 mm. circa avvolgere n° 2 bobine di 6 spire cadauna.
Le spire vanno distanziate fra loro di circa 2 mm.
(per supporto temporaneo si può usare, ad esempio, il manico di una scopa).
Due estremità delle bobine vanno saldate sulla paglietta ancorata al supporto isolante, e le altre due, ciascuna di esse, al proprio connettore (Osservare le fotografie).
Al supporto isolato, ove sono saldati i due capi delle bobine, va saldato, a mezzo di altra paglietta ancorata, sia un terminale del compensatore sia un terminale del condensatore fisso posto in parallelo al compensatore.
Ovviamente i terminali opposti del condesatore fisso e del compensatore vanno saldati ad altra paglietta avvitata a massa.
Osservando bene le fotografie, ritengo, che non vi siano difficoltà nel montaggio dei pochi componenti richiesti.
Si deve provvedere, inoltre, a praticare un foro, di adeguato diametro, in corrispondenza della vite del compensatore, una volta chiuso con viti lo scatolino metallico, contenitore del filtro.
TARATURA del FILTRO
Dopo avere provveduto a collegare RTX – Wattmetro/Rosmetro – Antenna, si deve provvedere ad interporre il filtro fra RTX e Wattmetro/Rosmetro.
Collegato il tutto, si pone in trasmissione l’RTX, e con cacciavite isolato si tara il compensatore per il minimo di R.O.S.
Questo è tutto: Il filtro è allineato sulla frequenza operativa.
Tale filtro sarà oltremodo utile a quanti operano, sia in postazione fissa sia in postazione mobile, sulla frequenza dei 27 Mc, al fine di attenuare drasticamente molte frequenze spurie di disturbo radioelettrico in ricezione ed in trasmissione, con il vantaggio di un accoppiamento ideale fra RTX ed ANTENNA.
A disposizione per eventuali chiarimenti, auguro, a tutti coloro che si accingono alla realizzazione di tale filtro, un buon lavoro.
I8SKG GIUSEPPE BALLETTA
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