Cari amici,
con la presente per portare alla vostra conoscenza dell’iniziativa di Giuseppe I8SKG, ormai OM conosciuto ed esperto autocostruttore campano, nonché autore del “Manuale delle Valvole Riceventi”.
Il giorno 1 ottobre 2012 è stata depositata presso la Camera dei Deputati un’interrogazione a firma dell’On. Mario Landolfi. Il testo di tale interrogazione è stato inviato da I8SKG direttamente all’On. Landolfi, il quale dopo piccole modifiche lo ha portato all’attenzione della Camera.
L’oggetto è ovviamente la dismissione dell’impianto trasmittente della stazione RAI di Marcianise in Onde Medie, a 657 KHz, ormai nota per le nforimazioni ricevute a grande distanza e soprattutto per gli appassionati del genere.
Nella parte sottostante di questo documento sono presenti i due testi, il primo inviato da I8SKG, e l’altro, modificato in minima parte, presentato dall’On. Mario Landolfi.
La Sezione ARI di Nocera Inferiore, nel supportare attivamente tale iniziativa ringrazia I8SKG per l’impegno e la passione intramontabile per le Onde Medie, le quali segnano un importante periodo storico-culturale del panorama delle telecomunicazioni in Italia. La speranza è quella di vedere il sito di Marcianise di nuovo attivo o quantomeno destinato ad attività di sperimentazione e sviluppo.
ALLEGATO A – Proposta di interrogazione a risposta scritta inviata da I8SKG all’On. Mario Landolfi
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
LANDOLFI – Ai Ministri dello Sviluppo Economico e della Giustizia – per conoscere – premesso che:
Il 18 settembre 2012, la RAI, senza alcun preavviso, e contrariamente a quanto previsto, ha spento il trasmettitore in Onde Medie di Napoli-Marcianise sulla frequenza di 657 khz.
L’ impianto pur funzionando a potenza ridotta (circa 60 kw rispetto ai 100 kw del 1948 quando fu inaugurato dal Capo Provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola), serviva adeguatamente tutto il Sud Italia, diffondendo sulle frequenze OM il canale nazionale Radio 1, dopo la soppressione operata nel 2004 di Radio 2 e Radio 3 (reti spostate in FM e difficilmente ricevibili per le troppe interferenze);
La soppressione del trasmettitore (destinato a funzionare 24 ore su 24 anche per la diffusione del “Notturno dall’Italia”) rende particolarmente problematica la diffusione radiofonica della concessionaria del servizio pubblico nel Sud Italia in cui resta attivo, e con qualità di segnale assolutamente mediocre, unicamente l’impianto di Caltanissetta (frequenza di 567 khz), peraltro ricevibile solo in Sicilia;
Tale tipo di radiodiffusione è l’unico che consente di raggiungere il maggior numero di utenti con il minor dispendio economico.
Radio Rai ha eliminato dalla sua programmazione prima le frequenze in Onde Lunghe (altri Paese, tra cui la Francia, ne fanno largo uso perché consentono di raggiungere tutta la popolazione e varcare anche i confini nazionali), poi le Onde Corte, le uniche in grado di essere recepite dagli italiani non residenti con il “Servizio Estero”, ed ora progressivamente il servizio in Onde Medie sull’unico canale lasciato a Radio 1;
La fruizione del servizio radiotelevisivo è correlato al pagamento di un canone annuale obbligatorio (Tributo) da parte degli utenti.
Se non ritenga che quanto esposto in premessa possa configurare l’ipotesi di interruzione di servizio pubblico, prevista e sanzionata dal Codice Penale, dal momento che una rilevantissima parte della popolazione meridionale è privata del diritto costituzionalmente garantito all’informazione o comunque della fruizione di un servizio rientrante a pieno titolo tra gli obblighi cui è tenuta la Rai nei confronti dei cittadini-utenti-contribuenti;
Se non ritenga che l’attuale situazione di disagio non imponga alla Rai, prima di procedere allo smantellamento del sito di Napoli-Marcianise, di riattivare le trasmissioni in Onde Medie.
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ALLEGATO B – Atto Ufficiale della Camera dei Deputati recante l’interrogazione a risposta scritta 4-17907 presentata dall’On. Mario Landolfi, lunedì 1 ottobre 2012, seduta n. 694
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-17907
presentata da
MARIO LANDOLFI
lunedì 1 ottobre 2012, seduta n.694
LANDOLFI. – Al Ministro dello sviluppo economico. – Per sapere – premesso che:
il 18 settembre 2012 la RAI, senza alcun preavviso e contrariamente a quanto previsto, ha spento il trasmettitore in Onde Medie di Napoli-Marcianise sulla frequenza di 657 khz. L’impianto pur funzionando a potenza ridotta (circa 60 kw rispetto ai 100 kw del 1948 quando fu inaugurato dal Capo Provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola), serviva adeguatamente tutto il Sud Italia, diffondendo sulle frequenze OM il canale nazionale Radio 1, dopo la soppressione operata nel 2004 di Radio 2 e Radio 3 (reti spostate in FM e difficilmente ricevibili per le troppe interferenze);
la soppressione dei trasmettitore (destinato a funzionare 24 ore su 24 anche per la diffusione del «Notturno dall’Italia») rende particolarmente problematica la diffusione della diffusione radiofonica della concessionaria del servizio pubblico nel Sud Italia in cui resta attivo e con qualità di segnale assolutamente mediocre, unicamente l’impianto di Caltanissetta (frequenza di 567 khz), peraltro ricevibile solo in Sicilia; tale tipo di radiodiffusione è l’unico che consente di raggiungere il maggior numero di utenti con il minor dispendio economico;
Radio Rai ha eliminato dalla sua programmazione prima le frequenze in Onde Lunghe (altri Paese, tra cui la Francia, ne fanno largo uso perché consentono di raggiungere tutta la popolazione e varcare anche i confini nazionali), poi le Onde Corte, le uniche in grado di essere recepite dagli italiani non residenti con il «Servizio Estero», ed ora progressivamente il servizio in onde medie sull’unico canale lasciato a Radio 1;
la fruizione del servizio radiotelevisivo è correlato al pagamento di un canone annuale obbligatorio da parte degli utenti;
l’attuale situazione di disagio ad avviso dell’interrogante impone alla Rai, prima di procedere allo smantellamento del sito di Napoli-Marcianise, di riattivare le trasmissioni in onde medie;
quanto sopra esposto in premessa potrebbe addirittura configurare l’ipotesi di interruzione di servizio pubblico, prevista e sanzionata dal codice penale -:
come intenda intervenire in relazione a quanto scritto in premessa dal momento che una rilevantissima parte della popolazione meridionale è privata del diritto costituzionalmente garantito all’informazione o comunque della fruizione di un servizio rientrante a pieno titolo tra gli obblighi cui è tenuta la Rai nei confronti dei cittadini-utenti-contribuenti; (4-17907)
On. Mario Landolfi