Articolo di prova 3
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NOTA: Si consiglia di scaricare il file ZIP allegato a questo articolo perchè contiene entrambe le versioni. Per brevità pubblichiamo l’anteprima della Ver. 2
ATTENZIONE!!!! ESSENDO UN CARICABATTERIA SENZA TRASFORMATORE, AI CAPI DEI MORSETTI E’ PRESENTE UNA TENSIONE A VUOTO DI 220V!! COLLEGARE I CARICHI PRIMA DI ACCENDERE IL CIRCUITO, UTILIZZANDO MORSETTI ISOLATI!!!
Tratto da: RADIO KIT ELETTRONICA n° 12 / 2005 (pag. 42)
Il circuito elettrico del caricabatteria in oggetto è simile al precedente, salve qualche piccolo dettaglio.
Infatti viene usato un contenitore più grande, in quanto, in tale circuitazione, per arrivare ad una carica massima di circa 1,2 A, vengono usati condensatori in poliestere da 4.7 microfarad, che sono di dimensioni più grandi, e che non entrerebbero nel contenitore precedente. Infatti, la prima versione, la definirei “tascabile”, e quindi da portare facilmente con sé. Questa seconda versione è stata ideata per caricare prevalentemente le Batterie con elettrolita in “gel”, e per intenderci, quelle in uso nei circuiti di antifurto, sirene, e sui Motocicli di ultima generazione.
Tratto da: RADIORIVISTA 6/2002 pag.28
LA POLARIZZAZIONE DEI TRANSISTORI DI POTENZA
(Ovvero, come torchiare per benino un finale!)
Anche se l’argomento in questione è da considerare ormai trito e ritrito dai più, ritengo aggiungere alle esperienze dei numerosi OM autocostruttori anche il mio modesto contributo di esperienza personale nel merito.
Premesso che esistono numerosi transistori di potenza già costruiti dalle rispettive case costruttrici per funzionare correttamente in classe AB1 con autopolarizzazione di Base, l’argomento è, pertanto, da dedicare a quei transistori di potenza che hanno invece necessità di essere polarizzati adeguatamente sulla stessa.
PREMESSA
Abitualmente si pone una resistenza di alimentazione (di derivazione dai 12V o 28V di alimentazione complessiva degli stadi finali) calcolata nel suo valore, sia in ohm, sia in watt, per la corrente da erogare sulla Base del transistore finale, polarizzata, a sua volta in tensione (0,7V circa) rispetto alla massa, con un diodo.
Tale sistema, semplice, anche se valido per finali di modesta potenza, è da ritenersi, in verità, rudimentale per la funzione che deve svolgere per finali più consistenti.
ISCRIZIONE A.R.I. PRESSO LA NOSTRA SEZIONE Per l’iscrizione all’A.R.I. presso la nostra Sezione è necessario preparare la seguente documentazione: – Fotocopia fronte/retro della patente di …
ANTENNA VERTICALE a BANDA LARGA di I 8 S K G
Progetto depositato il 26 / 07 / 07 per procedura di Brevetto n° BN2007A000003
Tratto da: RADIORIVISTA 1 / 2009 pag. 38
STAFFA di SUPPORTO dell’ANTENNA
(NUOVO PROGETTO)
Eccomi di nuovo ad esporre, su Radio Rivista, agli OM autocostruttori e sperimentatori una modifica costruttiva della staffa di supporto, sulla palina di sostegno, della base della canna in vetroresina di 10 m. per l’antenna progettata e recensita sul n° 3 / 08 di RR dal sottoscritto (i8skg), viste le dichiarazioni lusinghiere e gli incoraggiamenti avuti sul Web, sulla mia posta elettronica, e su quella di I8WTW, da parte di numerosissimi radioamatori che l’hanno realizzata e sperimentata sul campo.
Nelle foto dell’articolo apparso su RR del mese di Marzo 2008, riguardante tale staffa, si può notare che sul bordo del foro della mensola superiore era posizionata una guarnizione, in gomma, di tenuta fra foro e superficie esterna del terzo prossimale della canna.
Ora, tale soluzione, ad esperienze fatte, arrecava una notevole sollecitazione della struttura in vetroresina in un punto molto ristretto della sua superficie sottoposta a raffiche di vento.
Per tale motivo, con l’amico I8PGO, autore oltretutto dei disegni tecnici illustrativi, abbiamo studiato una soluzione tale che le forze di sollecitazione venissero distribuite, in larga misura, su una maggiore superficie di appoggio, sì che non si andasse incontro, a distanza di tempo, con sollecitazioni anomale, al progressivo sfibramento per microlesioni, nel senso longitudinale, della struttura in vetroresina di base della canna.
CURRICULUM ASSOCIATIVO
PRESENTATO DA:
SEZIONE ARI DI NOCERA INFERIORE
ARI – COMITATO REGIONALE CAMPANIA
Nato a Pagani (SA) nel 1980, risiede a Nocera Inferiore.
Si avvicina all’attività radioamatoriale nel 1996 rispolverando un vecchio apparato CB e successivamente consegue l’attestato SWL per dedicarsi all’ascolto sulle frequenze previste dal BAND-PLAN. Nei primissimi anni del secondo millennio, avverte l’esigenza di conseguire la patente di radioamatore per poter proseguire la sua attività di sperimentazione, già iniziata in ambito universitario, dando la propria adesione a progetti presentati dal Dipartimento di Ingegneria dello Spazio (DIAS) presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Gli viene così rilasciato, al seguito del consueto esame, il nominativo IZ8EWB. In quegli stessi anni, attraverso internet ebbe modo di documentarsi in merito alla costruzione dell’EH Antenna, contattando personalmente l’ideatore, Ted Hart, il quale inviò tutta la documentazione in possesso. Fu uno dei primi autocostruttori italiani, partecipando spesso a recensioni e a dibattiti online, descrivendo i risultati dei suoi test. E’ stato team-leader con il nominativo II8A nel 2006, sotto il quale riunì radioamatori di diverse Sezioni, nel pieno spirito associativo, partecipando all’ARI DX International Contest, utilizzando anche antenne autocostruite. Ha trattato negli ultimi esami universitari i vari aspetti del mondo satellitare radioamatoriale, ripercorrendo, con la collaborazione di AMSAT Italia e del gruppo ITAMSAT, dalla genesi ai giorni nostri, l’evoluzione dei satelliti amatoriali, con particolare attenzione ai progetti italiani, quali ITAMSAT (OSCAR-26) e il nano satellite PicPOT, progettato e costruito dal Politecnico di Torino. Inoltre, ha realizzato uno script di modellazione e simulazione 2D, utilizzando MatLAB, per il calcolo degli assetti e dei trasferimenti orbitali dei satelliti per telecomunicazioni. La passione per l’elettrotecnica si è sempre affiancata dall’innata passione per l’aeronautica e lo spazio, che ha seguito a livello professionale e come attuale studente, quasi laureando, presso la Facoltà di Ingegneria Aerospaziale dell’Università degli Studi “Federico II” di Napoli. E’ stato sempre presente nelle attività culturali, contribuendo al maggiore sviluppo dell’ARI, facendo avvicinare sempre più giovani a questo affascinante mondo, attraverso percorsi che potessero abbracciare anche gli studi universitari. Nel 2006 ha contribuito al WAP (World Antarctic Program) coordinato da Gianni Varetto I1HYW, con la diffusione del WAP Special Edition, contentente interessanti informazioni e curiosità dalle basi antartiche e dei collegamenti radio effettuati con esse.
Nel 2009 ha partecipato all’attivazione WAP della Base Militare di Pratica di Mare con il team II0METEO composto da I1HYW, IK2IWU e IZ0FMA. In questa permanenza durata quattro giorni ha potuto accrescere il proprio bagaglio culturale sulle radiocomunicazioni e in particolare in ambito aeronautico, visitando i vari Reparti Operativi della Base, che si colloca, per la sua estensione, tra quelle più vaste d’Europa.
E’ stato eletto all’unanimità nel 2010, dopo un periodo di commissariamento del Comitato Regionale Campania, quale membro del Collegio Sindacale, a testimonianza che in molti hanno deciso di iniziare un passaggio epocale a favore dei giovani animati di entusiasmo e passione, che sotto la guida dei più esperti, potranno proseguire il percorso associativo per i prossimi anni. E’ iscritto presso la Sezione ARI di Nocera Inferiore, nella quale ha saputo portare grandi stimoli che sembravano assopiti da anni. Attualmente è impegnato con gli studi universitari verso la tesi di laurea che sarà argomentata sulle comunicazioni spaziali e il telerilevamento.
Tratto da: RADIO KIT ELETTRONICA LUGLIO-AGOSTO 2011 – (Pag. 10)
Il lavoro che mi accingo a presentare potrà essere certamente utile a molti lettori di RK, siano essi SWL che OM autocostruttori, ed ha l’innegabile pregio di essere molto versatile e costruttivamente semplice, in considerazione del fatto che parte della componentistica occorrente alla sua realizzazione può anche essere di recupero, nel senso che potrebbe essere giacente e inutilizzata nel solito “cassetto delle meraviglie”.
Il circuito elaborato, testato e garantito dal sottoscritto necessita di pochi componenti e può essere accoppiato agli apparati, non provvisti di BFO interno, in modo semplice e per nulla invasivo, salvaguardando la loro originalità.
Sul sito della nostra Sezione è possibile visualizzare in tempo reale le immagini ricevute dai satelliti METEOSAT WX (NOAA 15-18-19) dal ricevitore posizionato nella Sala …